13/10/12

Scrivo, male, e guido veloce come un carro armadio.



Veloce come se dovessi arrivare assolutamente in qualche posto che mi riserverà scoperte e illuminazioni e mentre ingrano le marce ripenso a tutti quei coglioni che muoiono schiantandosi sul guard rail di un'autostrada ricevendo gli ossequi di telegiornalisti in un lasso di tempo che potremmo indicare tra i tre ed i cinque minuti. Ed io non sarò mai uno di questi, pensavo tempo addietro, ora non ne sono più molto convinto, anzi l'idea/ipotesi di trovarmi a volare fuori dal parabrezza è solo attenuata dalla fida cintura, ciò non toglie che può essere qualcosa da fuori ad entrare in macchina, come un bel lungo palo della luce che ti fracassa il cranio. Pare che non riusciranno a salvarmi, mi urlo sulla barella, bisognerà anche morire di qualcosa che non sia un tiepido raffreddore autunnale che ti ovatta le cervella. Potremmo creare una squadra a fifa denominata DISEASE, voglio la tubercolosi come regista, hiv e tumore come punte, in porta la leucemia, che qui non si passa; per equità i rivali avranno come presidentessa la montalcini e come unica punta le staminali. Io stimo wanna marchi (e tutti quelli che non vogliono vietare le slot machine in ungheria) perchè ha solo esplicitato alle vostre coscienze che siete dei disperati coglioni disposti a cacciare soldi per rifuggire da scaramanzie apotropaiche, ha dimostrato che siete uomini e donne della pietra e dell'alto medioevo che hanno paura del fuoco e della strega cattiva. L'avreste bruciata al rogo solo qualche anno fa e lei si sarebbe portata i denari nell'aldilà lasciandovi con un pugno di mosche mangiamerda come siete voi. Io non ho questa atroce voglia di viaggiare che mi brucia dentro, perchè più dei posti vorrei incontrare delle persone, ma la ricerca mi struggerebbe (anche con la "di" davanti): c'è poco ricambio. In uno dei miei universi paralleli, ad esempio, il mondo è incentrato sul gioco della vita: sei al bar con un conoscente e tra il caffè ed il conto gli punti una pistola in faccia e lo fai saltare in aria, nessuno batte ciglio e tutti continuano a fare quello che stavano facendo, la pittura si asciuga sul muro, ti alzi e ti fai una passeggiata, intanto cento altre persone fanno la stessa cosa ad amici, parenti, sconosciuti e amanti, corpi cadono a terra perennemente e la notte, dopo le due/tre, passano degli spazzini a raccogliere i caduti, li buttano su dei carri armadi e continuano a girare tutta la città fino all'alba, poi tornano a casa a dormire.




Torni a casa e guardi film rispecchiandoti in situazioni in cui stavi quasi per ritrovarti e in cui quasi c'eri, richiami a gran voce la libertà e ti sporchi di sangue sorprendedoti, infine ti guardi allo specchio allenandoti a raccontare aneddoti che non hai mai vissuto.

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